Forse non ci si pensa, ma, se scrivere è faticoso, essere letti lo è ancora di più. Il mio primo romanzo, Un anno col dolcista, non è stato letto da molte persone, un po’ perché è inedito, un po’ perché ho ancora un certo pudore nei suoi riguardi.
Tra coloro che lo hanno letto ci sono i giurati del Concorso Lorenzo Da Ponte, organizzato dalla casa editrice Diastema di Treviso.
Durante la cerimonia di premiazione dei cinque finalisti Gian-Luca Baldi, scrittore e compositore, ha presentato il mio romanzo, sorpreso dalla proliferazione dei musicisti capaci di fare letteratura. Io ho raccontato di come tutto è iniziato per me, aspirante Jo March iniziata al pianoforte su suggerimento di suor Ada, la maestra elementare.
Dopo le proclamazioni – no, non ho vinto – ho potuto discorrere un po’ con Antonia Arslan, presidente della giuria.
E abbiamo parlato di Virginia Olper Monis, che lei ha fatto tradurre in inglese e pubblicare in un’antologia di scrittrici italiane dell’Ottocento. Poi, con semplicità e calore, mi ha stretto la mano, racchiudendomela tra le sue e trattenendomela. Sono stata felice.
Adesso sono tornata a Venezia, sono ancora un po’ stordita e con la testa in subbuglio. L’aria è tiepida e i riflessi dorati sui canali belli come sempre. So che continuerò a leggere, a scrivere e a occuparmi di scrittrici. Basterà una vita?
congratulazioni
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Con stima e affetto, congratulazioni!!!
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Grazie cara Veronella!
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